DICEMBRE

PULITI E NUTRITI POSSIAMO ANDARE TUTTI A RIPOSO FELICI

Quando quest’estate ho scritto a proposito della lotta contro la varroa, ho affermato che nel momento in cui è possibile fare i trattamenti, rimandarli sarebbe un grave errore, se ci teniamo alle nostre piccoline perché le lasceremmo in balia dei loro temibili parassiti. Più è lunga la convivenza con la varroa e più le api si indeboliscono; va ricordato che le api presenti negli alveari in questo momento devono sopravvivere fino alla prossima primavera e, se debilitate troppo a lungo da infestazioni oltre determinate soglie, faranno fatica a sopravvivere, mettendo a rischio la vita della intera famiglia. È importante non rimandare oltre il trattamento contro la varroa visto che questo è il periodo in cui possiamo trovare con più probabilità il blocco naturale; a breve, dopo il solstizio d’inverno le giornate cominceranno impercettibilmente ad allungarsi e le api che sono molto sensibili alle ore di luce inizieranno ad allevare nuova covata.
favo scorte
Subito dopo aver effettuato i trattamenti è molto utile dare un’occhiata ai fondi per verificare la caduta di varroe, non è certo necessario contarle, ma se anziché qualche decina di acari ne troviamo qualche migliaio dovremmo preoccuparci e non poco; se si ipotizza un’efficacia media del trattamento del novanta per cento, con mille varroe sul fondo ne abbiamo cento vive! Sulle api! E sono davvero troppe! Se vogliamo arrivare a luglio prossimo con tranquillità non dovrebbero superare una decina, quindi converrebbe pensare a come fare per eliminare ancora le varroe di troppo. E sarebbe utile anche riflettere sui trattamenti che abbiamo fatto in estate; siamo stati diligenti? Abbiamo sottovalutato il problema e lo abbiamo affrontato male? Analizzare la nostra strategia estiva ci aiuterà a capire eventuali errori commessi e ci eviterà di ripeterli nella prossima estate.
Probabilmente dopo i trattamenti lasceremo tranquille le api per un bel pò, quindi è più che opportuno sistemarle per poter superare al meglio le fredde giornate invernali. Se ancora non lo abbiamo fatto possiamo stringere le famiglie, togliendo i favi non occupati dalle api; se vecchi o rovinati si potranno eliminare tranquillamente, se invece in essi c’è del miele che ci dispiace buttare possiamo metterli al di là del diaframma in maniera che possano essere svuotati dalle api, togliendoli in seguito. I favi in buono stato che non sono presidiati dalle api vanno comunque tolti e conservati in magazzino oppure messi anch’essi al di là del diaframma per poter essere riutilizzati la primavera prossima quando serviranno.
Porticine inverno
Facciamo attenzione comunque a lasciare le api su favi con abbondante miele, non vogliamo mica che ci muoiano di fame! Se riteniamo che le scorte non siano sufficienti, un bel pò di candito può andare bene se non abbiamo a disposizione favi di miele. In questo periodo una cosa che si può fare con tranquillità, sia perche non abbiamo altre grosse incombenze e sia perché le api volano poco, è la pulizia dell’apiario da erba, rovi e arbusti vari; inoltre se ci sono alberi che fanno ombra eccessiva è molto utile effettuare una potatura, in questo periodo più sole arriva sulle casse e meglio è. C’è un detto che dice: dove arriva il sole non arriva il medico e questo, in inverno, calza molto bene anche alle api. Questo è anche il periodo in cui possiamo spostare facilmente gli alveari, l’importante è non strapazzarli troppo (questo però vale anche d’estate!); se abbiamo alveari in posizioni troppo ombreggiate, per i motivi detti prima è opportuno spostarli, anche in altre postazioni, infatti, ci sono postazioni che vanno bene solo in estate ed altre solo in inverno, spostare degli alveari in un posto migliore sortirà sicuramente degli effetti benefici.
Coibentare le arnie secondo me è assolutamente inutile, anche senza vassoio inferiore svernano tranquillamente; personalmente non metto più nemmeno le porticine, certamente in questo la pigrizia c’entra parecchio, ma sicuramente ci sono meno problemi di condensa all’interno dell’arnia, anche se in zone in cui ci sono dei topi si corre comunque il rischio che qualcuno entri nelle arnie e produca qualche danno, quindi occorre valutare se è il caso comunque di metterle.
Per il resto non ci sono altre incombenze di rilievo, possiamo dedicare il tempo alla manutenzione delle arnie, melari ecc; se c’è necessità di nuove postazioni, sicuramente possiamo metterci alla ricerca in maniera che quando serviranno saranno utilizzabili. Pensare ai materiali che serviranno la prossima stagione e valutare se acquistarli subito in maniera da non avere difficoltà a stagione avviata quando puntualmente manca qualcosa ed i fornitori non sempre sono puntuali.
Nella speranza di essere stato utile sono come al solito a disposizione per eventuali chiarimenti all’indirizzo email francesco.pugliese@apicoltoripugliesi.it