SETTEMBRE

SVEGLIATEVI RAGAZZI, È (QUASI) PRIMAVERA!

Beh, non sono impazzito, e non ho nemmeno sbagliato mese, è proprio del mese di Settembre che intendo parlare. Questo è un mese particolare, di transizione; infatti, se all’inizio assomiglia molto al mese precedente e quindi valgono le stesse indicazioni fatte per il mese di Agosto, nella seconda metà del mese dopo le prime piogge d’autunno le cose cambiano radicalmente: iniziano a fiorire quelle piante che daranno alle nostre “piccole” la possibilità di fare scorte per l’inverno ed allevare, grazie anche al polline che torna disponibile, nuove api che andranno a costituire la popolazione invernale.
Se le condizioni sono favorevoli, in questo periodo ci sarà davvero uno sviluppo che assomiglia a quello primaverile e non è improbabile che sia necessario concedere nuovi fogli cerei da costruire, visto che normalmente non ci sono più i melari sopra le casse e nel caso che le fioriture del periodo siano molto generose di nettare ci sarà necessità di spazio per immagazzinare il miele raccolto; questa abbondanza, inoltre, porta le regine ad accelerare sensibilmente il ritmo di deposizione. Tuttavia, se le piogge tardano ad arrivare, è indispensabile venire in soccorso delle famiglie con una nutrizione che possa dare loro la possibilità di sopperire al raccolto assente. Va da se che tutte quelle operazioni che si sono trascurate per mancanza di tempo nei mesi precedenti non vengano rimandate oltre. Marcare le nuove regine, sostituire ove ancora possibile quelle vecchie, effettuare in caso di necessità qualche livellamento togliendo a quelle famiglie che “corrono” e si sono sviluppate eccessivamente e concedendo i favi così ottenuti a quelle troppo piccole per superare l’inverno.
Edera
A tal riguardo, vorrei dire che non serve assolutamente invernare famiglie troppo popolose magari su 10 favi (telai da nido), a meno che il nostro obbiettivo non sia quello di produrre pacchi d’api precoci, ma in caso contrario 5 o 6 telaini, ben coperti di api e con almeno due ripieni di miele, sono più che sufficienti ad affrontare l’inverno ed essere pronte al raccolto la primavera prossima, anche famiglie su 4 favi non avranno nessuna difficoltà, e quelle più piccoline su 3 o addirittura 2, se pure con la necessità di un accudimento più continuo, supereranno anche loro la cattiva stagione. Alla luce di quanto detto, se le nostre famiglie sono molto popolose e abbiamo la possibilità di procurarci delle regine, si può ancora pensare di formare qualche nuovo sciame, formandolo con 4 o 5 telaini coperti di api e contenenti sia covata che scorte, portando il tutto oltre i tre chilometri dagli alveari di partenza e concedendo entro uno o due giorni la nuova regina. Per quanto concerne i telaini necessari per formare il nuovo nucleo possono tranquillamente essere presi da più famiglie, anche uno per famiglia, non è consigliabile, invece, fornire il nucleo di cella reale o addirittura lasciare a loro l’allevamento, in quanto, la dubbia presenza di fuchi, renderebbe difficile la fecondazione della nuova regina e più avanti con l’autunno sarebbe difficile reperire regine da concedere agli sciami che non hanno portato a buon fine la fecondazione della vergine.
Ovviamente per ogni dubbio come sempre sono a disposizione all’indirizzo di posta elettronica francesco.pugliese@apicoltoripugliesi.it